IPERICO

20,80 €
esaurito

L’iperico lavora aiutando a raggiungere un normale tono dell’umore, un buon rilassamento e benessere mentale.

Ingredienti e tenore giornaliero

Iperico (Hypericum perforatum L.) sommità e.s. 670 mg (ipericina 0,3%, apporto giornaliero di ipericina non superiore a 0,7%.) Composizione capsule: gelatina 100%.

Contenuto

in pilloliera PET, 100 capsule da 335mg (33,5g).

Modalità d’uso

2 capsule al giorno.

Effetto fisiologico

normale tono dell’umore. Rilassamento e benessere mentale.

Caratteristiche

Il nome con cui l’iperico è conosciuto in tutto il mondo è “St. John’s Wort” (Erba di S. Giovanni) è legato all’antica tradizione popolare che voleva che la pianta fosse colta il 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni Battista. Noto anche come “fugademonum” (scacciadiavoli), nella medicina popolare Europea – dal Mediterraneo alla Gran Bretagna – l’iperico era impiegato contro la malinconia, sbalzi d’umore, agitazione nervosa e alcune forme di isterismo, che un tempo − prima che la depressione e le malattie psichiatriche venissero identificate come patologie dai connotati precisi − venivano attribuite a influssi malefici.

Veniva inoltre tradizionalmente utilizzato contro le nevralgie, negli stati infiammatori dei bronchi e delle vie genito-urinarie, come antidiarroico (probabilmente per l’azione astringente dei tannini), come diuretico (probabilmente per l’azione di alcuni flavonoidi), contro l’enuresi notturna e i reumatismi. Molto diffuso, inoltre, l’impiego topico del macerato oleoso (Oleum Hyperici) come vulnerario e per il trattamento delle scottature. Sindrome depressiva e disturbi ansioso-depressivi.

AZIONE ANTIDEPRESSIVA: Tra le proprietà farmacologiche descritte in letteratura per gli estratti di iperico l’azione antidepressiva rappresenta senz’altro quella di maggior rilievo clinico; parallelamente, sono stati osservati per la droga effetti moderatamente ansiolitici.

Il meccanismo di azione, non ancora completamente noto, sarebbe comunque in larga parte da ricondurre ad attività sui neurotrasmettitori cerebrali anche se alcuni studi recenti suggeriscono ulteriori e interessanti ipotesi. L’ottimo profilo di tollerabilità riscontrato contribuisce senza dubbio all’elevata compliance osservata nel corso degli studi e conferisce sicuramente un vantaggio clinico rispetto ad altri antidepressivi con un profilo di effetti collaterali meno favorevole. In Germania l’iperico è ufficialmente approvato dal 1984 per il trattamento della depressione e dell’agitazione nervosa e la prima monografia scientifica ufficiale emessa sulla droga è stata proprio quella della Commissione E tedesca.

Più recentemente l’ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy) nella monografia dedicata alla pianta, ne raccomanda l’impiego per le seguenti indicazioni: “Episodi depressivi da lievi a moderati in conformità con le categorie ICD-10: F32.0, F32.1, F33.0 e F33.1”.

L’efficacia e la sicurezza degli estratti standardizzati di iperico sono state valutate in almeno 40 studi clinici controllati di buon livello che hanno coinvolto circa 6000 pazienti; studi di monitoraggio farmacologico e numerosi studi osservazionali in aperto sono stati condotti su ulteriori decine di migliaia di pazienti.

In molte di queste sperimentazioni è stato dimostrato un miglioramento significativo dei sintomi principali (umore depresso, perdita di interesse, ecc.) come anche di altri sintomi tipici della sindrome depressiva (sonno, concentrazione, disturbi somatici), e l’attività è stata studiata in confronto sia con farmaci antidepressivi classici (imipramina, amitriptilina, maprotilina) sia con quelli di più recente concezione (fluoxetina, sertralina, paroxetina, citalopram). La dose terapeutica dell’iperico come antidepressivo corrisponde a un quantitativo di estratto secco pari a 300-1000 mg/die. Sono necessarie circa due settimane per un primo riscontro dell’efficacia del preparato, così come accade per gli antidepressivi triciclici. In seguito gli effetti si manifestano con una crescita continua fino alla quarta settimana, dopodiché l’effetto si stabilizza sui livelli raggiunti.

Le sostanze contenute nel fitocomplesso di Hypericum perforatum inibiscono l’uptake neuronale dei neurotrasmettitori, in particolare della serotonina, della noradrenalina, della dopamina e del GABA praticamente con analoga potenza, risultando quindi l’iperico l’unico antidepressivo che esibisce un’azione della captazione così ampia. L’iperforina risulta il componente che inibisce in maniera più pronunciata l’uptake dei neurotrasmettitori (particolarmente della serotonina) e la sua attività, misurata con estratti a vario contenuto del principio attivo, risulta dose-dipendente. Estratti etanolici con quantitativi di iperforina inferiori allo 0,1% sembrano mostrare una selettività maggiore sulla ricaptazione della noradrenalina.

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L’iperico lavora aiutando a raggiungere un normale tono dell’umore, un buon rilassamento e benessere mentale.

Ingredienti e tenore giornaliero

Iperico (Hypericum perforatum L.) sommità e.s. 670 mg (ipericina 0,3%, apporto giornaliero di ipericina non superiore a 0,7%.) Composizione capsule: gelatina 100%.

Contenuto

in pilloliera PET, 100 capsule da 335mg (33,5g).

Modalità d’uso

2 capsule al giorno.

Effetto fisiologico

normale tono dell’umore. Rilassamento e benessere mentale.

Caratteristiche

Il nome con cui l’iperico è conosciuto in tutto il mondo è “St. John’s Wort” (Erba di S. Giovanni) è legato all’antica tradizione popolare che voleva che la pianta fosse colta il 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni Battista. Noto anche come “fugademonum” (scacciadiavoli), nella medicina popolare Europea – dal Mediterraneo alla Gran Bretagna – l’iperico era impiegato contro la malinconia, sbalzi d’umore, agitazione nervosa e alcune forme di isterismo, che un tempo − prima che la depressione e le malattie psichiatriche venissero identificate come patologie dai connotati precisi − venivano attribuite a influssi malefici.

Veniva inoltre tradizionalmente utilizzato contro le nevralgie, negli stati infiammatori dei bronchi e delle vie genito-urinarie, come antidiarroico (probabilmente per l’azione astringente dei tannini), come diuretico (probabilmente per l’azione di alcuni flavonoidi), contro l’enuresi notturna e i reumatismi. Molto diffuso, inoltre, l’impiego topico del macerato oleoso (Oleum Hyperici) come vulnerario e per il trattamento delle scottature. Sindrome depressiva e disturbi ansioso-depressivi.

AZIONE ANTIDEPRESSIVA: Tra le proprietà farmacologiche descritte in letteratura per gli estratti di iperico l’azione antidepressiva rappresenta senz’altro quella di maggior rilievo clinico; parallelamente, sono stati osservati per la droga effetti moderatamente ansiolitici.

Il meccanismo di azione, non ancora completamente noto, sarebbe comunque in larga parte da ricondurre ad attività sui neurotrasmettitori cerebrali anche se alcuni studi recenti suggeriscono ulteriori e interessanti ipotesi. L’ottimo profilo di tollerabilità riscontrato contribuisce senza dubbio all’elevata compliance osservata nel corso degli studi e conferisce sicuramente un vantaggio clinico rispetto ad altri antidepressivi con un profilo di effetti collaterali meno favorevole. In Germania l’iperico è ufficialmente approvato dal 1984 per il trattamento della depressione e dell’agitazione nervosa e la prima monografia scientifica ufficiale emessa sulla droga è stata proprio quella della Commissione E tedesca.

Più recentemente l’ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy) nella monografia dedicata alla pianta, ne raccomanda l’impiego per le seguenti indicazioni: “Episodi depressivi da lievi a moderati in conformità con le categorie ICD-10: F32.0, F32.1, F33.0 e F33.1”.

L’efficacia e la sicurezza degli estratti standardizzati di iperico sono state valutate in almeno 40 studi clinici controllati di buon livello che hanno coinvolto circa 6000 pazienti; studi di monitoraggio farmacologico e numerosi studi osservazionali in aperto sono stati condotti su ulteriori decine di migliaia di pazienti.

In molte di queste sperimentazioni è stato dimostrato un miglioramento significativo dei sintomi principali (umore depresso, perdita di interesse, ecc.) come anche di altri sintomi tipici della sindrome depressiva (sonno, concentrazione, disturbi somatici), e l’attività è stata studiata in confronto sia con farmaci antidepressivi classici (imipramina, amitriptilina, maprotilina) sia con quelli di più recente concezione (fluoxetina, sertralina, paroxetina, citalopram). La dose terapeutica dell’iperico come antidepressivo corrisponde a un quantitativo di estratto secco pari a 300-1000 mg/die. Sono necessarie circa due settimane per un primo riscontro dell’efficacia del preparato, così come accade per gli antidepressivi triciclici. In seguito gli effetti si manifestano con una crescita continua fino alla quarta settimana, dopodiché l’effetto si stabilizza sui livelli raggiunti.

Le sostanze contenute nel fitocomplesso di Hypericum perforatum inibiscono l’uptake neuronale dei neurotrasmettitori, in particolare della serotonina, della noradrenalina, della dopamina e del GABA praticamente con analoga potenza, risultando quindi l’iperico l’unico antidepressivo che esibisce un’azione della captazione così ampia. L’iperforina risulta il componente che inibisce in maniera più pronunciata l’uptake dei neurotrasmettitori (particolarmente della serotonina) e la sua attività, misurata con estratti a vario contenuto del principio attivo, risulta dose-dipendente. Estratti etanolici con quantitativi di iperforina inferiori allo 0,1% sembrano mostrare una selettività maggiore sulla ricaptazione della noradrenalina.

L’iperico lavora aiutando a raggiungere un normale tono dell’umore, un buon rilassamento e benessere mentale.

Ingredienti e tenore giornaliero

Iperico (Hypericum perforatum L.) sommità e.s. 670 mg (ipericina 0,3%, apporto giornaliero di ipericina non superiore a 0,7%.) Composizione capsule: gelatina 100%.

Contenuto

in pilloliera PET, 100 capsule da 335mg (33,5g).

Modalità d’uso

2 capsule al giorno.

Effetto fisiologico

normale tono dell’umore. Rilassamento e benessere mentale.

Caratteristiche

Il nome con cui l’iperico è conosciuto in tutto il mondo è “St. John’s Wort” (Erba di S. Giovanni) è legato all’antica tradizione popolare che voleva che la pianta fosse colta il 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni Battista. Noto anche come “fugademonum” (scacciadiavoli), nella medicina popolare Europea – dal Mediterraneo alla Gran Bretagna – l’iperico era impiegato contro la malinconia, sbalzi d’umore, agitazione nervosa e alcune forme di isterismo, che un tempo − prima che la depressione e le malattie psichiatriche venissero identificate come patologie dai connotati precisi − venivano attribuite a influssi malefici.

Veniva inoltre tradizionalmente utilizzato contro le nevralgie, negli stati infiammatori dei bronchi e delle vie genito-urinarie, come antidiarroico (probabilmente per l’azione astringente dei tannini), come diuretico (probabilmente per l’azione di alcuni flavonoidi), contro l’enuresi notturna e i reumatismi. Molto diffuso, inoltre, l’impiego topico del macerato oleoso (Oleum Hyperici) come vulnerario e per il trattamento delle scottature. Sindrome depressiva e disturbi ansioso-depressivi.

AZIONE ANTIDEPRESSIVA: Tra le proprietà farmacologiche descritte in letteratura per gli estratti di iperico l’azione antidepressiva rappresenta senz’altro quella di maggior rilievo clinico; parallelamente, sono stati osservati per la droga effetti moderatamente ansiolitici.

Il meccanismo di azione, non ancora completamente noto, sarebbe comunque in larga parte da ricondurre ad attività sui neurotrasmettitori cerebrali anche se alcuni studi recenti suggeriscono ulteriori e interessanti ipotesi. L’ottimo profilo di tollerabilità riscontrato contribuisce senza dubbio all’elevata compliance osservata nel corso degli studi e conferisce sicuramente un vantaggio clinico rispetto ad altri antidepressivi con un profilo di effetti collaterali meno favorevole. In Germania l’iperico è ufficialmente approvato dal 1984 per il trattamento della depressione e dell’agitazione nervosa e la prima monografia scientifica ufficiale emessa sulla droga è stata proprio quella della Commissione E tedesca.

Più recentemente l’ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy) nella monografia dedicata alla pianta, ne raccomanda l’impiego per le seguenti indicazioni: “Episodi depressivi da lievi a moderati in conformità con le categorie ICD-10: F32.0, F32.1, F33.0 e F33.1”.

L’efficacia e la sicurezza degli estratti standardizzati di iperico sono state valutate in almeno 40 studi clinici controllati di buon livello che hanno coinvolto circa 6000 pazienti; studi di monitoraggio farmacologico e numerosi studi osservazionali in aperto sono stati condotti su ulteriori decine di migliaia di pazienti.

In molte di queste sperimentazioni è stato dimostrato un miglioramento significativo dei sintomi principali (umore depresso, perdita di interesse, ecc.) come anche di altri sintomi tipici della sindrome depressiva (sonno, concentrazione, disturbi somatici), e l’attività è stata studiata in confronto sia con farmaci antidepressivi classici (imipramina, amitriptilina, maprotilina) sia con quelli di più recente concezione (fluoxetina, sertralina, paroxetina, citalopram). La dose terapeutica dell’iperico come antidepressivo corrisponde a un quantitativo di estratto secco pari a 300-1000 mg/die. Sono necessarie circa due settimane per un primo riscontro dell’efficacia del preparato, così come accade per gli antidepressivi triciclici. In seguito gli effetti si manifestano con una crescita continua fino alla quarta settimana, dopodiché l’effetto si stabilizza sui livelli raggiunti.

Le sostanze contenute nel fitocomplesso di Hypericum perforatum inibiscono l’uptake neuronale dei neurotrasmettitori, in particolare della serotonina, della noradrenalina, della dopamina e del GABA praticamente con analoga potenza, risultando quindi l’iperico l’unico antidepressivo che esibisce un’azione della captazione così ampia. L’iperforina risulta il componente che inibisce in maniera più pronunciata l’uptake dei neurotrasmettitori (particolarmente della serotonina) e la sua attività, misurata con estratti a vario contenuto del principio attivo, risulta dose-dipendente. Estratti etanolici con quantitativi di iperforina inferiori allo 0,1% sembrano mostrare una selettività maggiore sulla ricaptazione della noradrenalina.

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